Bassano del Grappa (VI) Spazio espositivo Largo Corona d’Italia: dal 4 al 25 febbraio 2024.
Mostra personale di GRAZIANO TESSAROLO
e collettiva di ALLIEVI ed ALLIEVE dei corsi di pittura e disegno.
Sono stata recentemente a visitare la mostra “Da Monet a Matisse” a Padova, a Palazzo Zabarella. Nell’ultima sala c’era una frase di Henri Matisse che mi ha parecchio colpito: “Non posso copiare la natura in modo servile; sono costretto a interpretarla e a sottometterla allo spirito del quadro. Dalle relazioni che ho trovato tra tutti quei toni deve risultare un’armonia viva di colori, un’armonia analoga a quella di una composizione musicale”.
Armonia è la parola chiave di questa citazione ed è anche la sensazione che infondono in me le opere di Graziano Tessarolo e di molti suoi allievi, che spesso questo artista, con garbo e generosità, invita a esporre assieme a lui. Nei suoi lavori, dall’olio su tela ai piccoli schizzi a matite colorate, si colgono la delicatezza d’animo, la gioia delle relazioni, il sogno che trasporta l’autore e i suoi estimatori in dimensioni di quiete e libertà. La gamma cromatica è il disvelamento del suo intimo sentire: azzurri luminosi e carichi di speranza, incarnati dolci, rossi e altre tonalità più vivide che vanno a ravvivare e scaldano del calore del cuore le intere composizioni. La sua opera, soprattutto quella realizzata nel suo stile inconfondibile, coniuga leggerezza e solidità, realtà e onirismi, in una composizione equilibrata e ricca di poesia, come direbbe Matisse, musicale.
Ho visto Graziano cimentarsi con la pittura di realtà, con il ritratto, il nudo, con l’en plein air: fra non molto si aprirà la bella stagione e vedrò comparire nella messaggeria il suo discreto invito agli allievi a seguirlo in riva al Brenta o sulle colline dei dintorni bassanesi per dipingere dal vero. Ma anche in queste occasioni, come nel caso delle opere da studio, il pittore non copia mai la natura “in modo servile”, per dirla come Matisse: nel suo studio della composizione, nella definizione dei volumi di un edificio, delle chiome frondose degli alberi, nel profilo del paesaggio c’è sempre la sua interpretazione discreta, gentile, ancora dopo anni di mestiere stupita e colma di dolcezza. E la sicurezza con cui riporta e ricompone con originalità le linee della natura, umana o geografico-naturale, conferisce forza e completezza ai suoi quadri, le stesse qualità che egli aiuta a coltivare e sviluppare nelle sue frequentate lezioni. Perché, se c’è un altro aspetto che va messo in risalto di Graziano Tessarolo, è il suo incessante impegno didattico, che lo ha portato ad essere nel territorio un punto di riferimento per la crescita e l’evoluzione di altri artisti. L’armonia pittorica, in aula e in studio, si traduce in atmosfera armonica, in un setting ideale per i discenti, che hanno la fortuna di avere Graziano al loro fianco, un insegnante che li sa indirizzare, consigliare senza essere prescrittivo e guidare in nome del rispetto per la sensibilità altrui. La sua apertura e disponibilità, la sua sincerità nel giudizio e ovviamente la sua esperienza tecnica che con una generosità non comune condivide con gli allievi sono qualcosa che non così spesso si trova associata ad una carriera artistica individuale di spessore. E tale binomio fa sì che le opere che accompagnano le tele di Graziano Tessarolo, frutto dell’impegno dei suoi studenti, siano altrettanto ricche di qualità e in grado di dire sempre qualcosa allo spettatore. Quest’ultimo, uscendo da questa mostra, porterà con sé quella sensazione di armonia ed i delicati equilibri compositivi ed emozionali a cui prima ho accennato. In un periodo in cui l’arte sovente rischia di essere spinta provocazione ed eccesso dissonante, questo è un piccolo grande dono per tutti noi.
Anita Guadagnin
Mostra di Graziano Tessarolo ed i suoi allievi.
Romano d’Ezzelino, 28 gennaio – 5 febbraio 2023.
Quando, dopo il periodo della Pandemia, l’associazione Dimensione Arte di Rosà ha deciso di riprendere la propria attività con l’organizzazione di nuovi corsi di pittura, in particolare ad olio, il Direttivo non ha avuto dubbi su chi affidarsi e si è messo subito in contatto con il maestro Graziano Tessarolo, a cui ci legava una salda amicizia e collaborazione all’interno dell’associazione Blu Cobalto, la quale raggruppa diversi gruppi artistici dislocati in varie località del Veneto, più o meno lontane dall’area bassanese.
La scelta di coinvolgere nel nostro organigramma associativo Graziano è stata dettata da due ordini di ragioni, che possono essere ben comprese ammirando le stesse opere qui esposte a Romano; una motivazione è legata al profilo artistico ed umano di Graziano, l’altra all’attività didattica che instancabilmente lo assorbe oramai da molti anni, fra il suo studio a San Giacomo e le sedi delle associazioni con cui egli collabora.
Cominciamo dal mondo di questo maestro, in grado di esprimersi attraverso diverse tecniche artistiche, ma che ha scelto principalmente, negli anni, la pittura per dare visibile manifestazione al suo mondo interiore, sospeso fra il riferimento alla realtà e la sua trasfigurazione in una dimensione di gentile ed elegante onirismo: nella sua quotidiana frequentazione di matite, pennelli, fogli di taccuini e poi tele, Graziano traccia, delinea scene fantasiose, dove i personaggi rappresentati con uno stile ormai immediatamente riconoscibile si incontrano, si abbracciano e sfiorano, interagiscono fra loro e con oggetti e paesaggi, utilizzando una gamma cromatica sempre molto luminosa e piena di armonia e dando vita a composizioni volumetriche al tempo stesso solide e leggere. Al cospetto di un quadro di Graziano l’osservatore coglie sempre un senso di libertà, di pace, di quiete e si sente condotto per mano in atmosfere sognanti e profondamente spirituali. Siamo nel mondo del sogno sì, ma anche di una profondità interiore da sempre coltivata nella semplicità di cuore e nella limpidezza ed onestà intellettuale, espresse con un linguaggio pittorico raffinato ma accessibile a tutti, aperto e fortemente coinvolgente.
Apertura, disponibilità, capacità di comprendere, accompagnare, valorizzare l’altro: qualità che già si intravedono nell’arte di Graziano Tessarolo e che contraddistinguono pure il suo impegno didattico, i cui frutti sono a tutti noi visibili nella seconda parte dell’esposizione. Nei giorni scorsi, in un messaggio su W app, Graziano esprimeva il suo stupore nell’accorgersi del così grande numero di quadri alla cui realizzazione ha contribuito come maestro. Nella sua sincera meraviglia sta la peculiarità del suo sforzo quotidiano di insegnante, che nei corsi da lui condotti, accompagna personalmente ciascun allievo valorizzandone i pregi e correggendone i difetti, ma rispettando sempre la personalità che ha di fronte a sé e incoraggiando la libera espressione delle potenzialità di ciascuno, anzi aiutando sempre il discente ad estrinsecarle, con fiducia e senza paura. Qualche volta, girando fra i tavoli del laboratorio durante le lezioni si sente la gente esclamare: “non credevo di riuscire a fare questo” e la soddisfazione serpeggia non solo negli occhi dell’artefice, ma anche del maestro e degli altri allievi. Perché in questi corsi gli allievi non sono soli, ma stimolati a confrontarsi, a cogliere e rispettare unicità e sensibilità altrui; e questo clima di collaborazione e condivisione si respira nei momenti di lavoro individuale, negli spazi che Graziano dedica alla spiegazione di particolari passaggi, alle sessioni di disegno o pittura dal vero e anche nelle occasioni di pittura all’aperto, quando il maestro invita i suoi allievi al fine settimana a seguirlo sulle colline della zona o in riva al Brenta per sperimentare l’en plein air. Un mosaico, tassello dopo tassello, di impegno e passioni che ora qui si ricompone e vuole valorizzare e premiare l’impegno di tutti, in una sincera celebrazione dell’amore per la pittura che accomuna chi con le proprie opere contribuisce a tracciare il multiforme percorso di questa bella esposizione.
Anita Guadagnin Presidente di Dimensione Arte, Sant’Anna di Rosà.
Di Andrea Minchio per Bass@nonews – novembre dicembre 2018
E’ uno straordinario ed inesausto narratore…
GRAZIANO TESSAROLO – L’immagine che racconta.
Artista a tutto sesto, si propone più frequentemente con creazioni di fantasia nelle quali riversa il proprio immaginario. Ma si esprime con istintiva efficacia pure nel ritratto e in molti altri generi.
E’ davvero difficile collocare la visione artistica di Graziano Tessarolo all’interno di una precisa categoria estetica. Limitare infatti la sua particolare e multiforme produzione a pochi generi espressivi è impresa ardua. Anzi impossibile. In lui sembrano invero coesistere molte anime, che si manifestano nella proposizione di soggetti fra loro in apparenza difficilmente assimilabili.
Solo in apparenza però… “Le diverse maniere attraverso le quali si palesa la mia pittura -ci spiega dunque l’artista- sono riconducibili ad un figurativismo realistico, anche quando la fantasia va oltre l’oggettiva realtà delle cose”.
Forse la chiave di lettura corretta, per comprendere nella sua complessità l’opera di Graziano Tessarolo, può essere quella di rapportarlo, come già ha avuto modo di scrivere a suo tempo Bruna Scrimin, alla figura di uno “straordinario e inesausto narratore, un visionario che vede aldilà delle cose come appaiono, per tramutarle in fantasiose soluzioni che hanno la leggerezza della lirica, il tono pacato di una poesia ricca di trasparenze e finezze allusive e suggestive”.
Un artista poliedrico, si potrebbe anche dire, che sa raccontare ricorrendo a tecniche diverse e passando con estrema facilità da una disciplina all’altra, vuoi che si tratti di disegni, dipinti oppure anche di progetti e sculture. Certamente un talentuoso, che ha il raro dono di conferire alle sue creazioni il tocco di una elegante originalità riuscendo, al tempo stesso, a veicolare con nitidezza ed efficacia messaggi che sempre incuriosiscono e appassionano l’osservatore; e che, in più di un’occasione, possono sorprenderlo oppure addirittura spiazzarlo.
La fervida immaginazione, che lo porta a generare atmosfere incantate e sospese in un gioco di dolci equilibri, si accompagna sempre a una sapiente maestria. Una straordinaria attitudine, anche tecnica, grazie alla quale Graziano Tessarolo è in grado di governare ogni suo lavoro: dalle opere che si distinguono per una concezione magica e chimerica a quelle compiute dal vero, di getto, nelle quali il segno comunica immediatezza e tangibilità.
Rimane comunque il comune denominatore, di un figurativismo dalle molte declinazioni. Ed è questa la traccia che ci consente di seguire l’artista nel suo fervido percorso, tra fiabe, invenzioni e sentimenti. Ma anche nella concretezza della quotidianità. Basta infatti dare un’occhiata al suo taccuino per ritrovarla. Pure sotto forma di schizzi.
13 Maggio – 1 Giugno 2006
Mostra Galleria Incontri Scrimin
Se la pittura può essere comparata alla musica e alla danza , quella di Graziano Tessarolo è una ballata di colori, di case che abbracciate volteggiano nello spazio, modulandosi, contorcendosi come note bizzarre di un concerto di allegra fantasia. E’ infatti, questa, una pittura di trascrizione in immagini semplici e di immediata comunicazione della vita sentita, incantamento dei sensi e dell’anima, favola e magico racconto, trasfigurazione del reale, ma non per sostituirsi ad esso, surrogarlo, bensì per coglierne l’essenza intima di un nostalgico desiderio latente.
Graziano Tessarolo è uno straordinario e inesausto narratore, un visionario artista che vede al di là delle cose come appaiono, per tramutarle in fantasiose soluzioni che hanno la leggerezza della lirica, il tono pacato di una poesia ricca di trasparenze e finezze allusive e suggestive. L’artista trasforma e deforma ogni cosa con la luce, la cui duttilità equivale a quella del pennello sempre attento a ridurre il dato naturalistico ad una dinamica trasposizione di forme e colori, fino a trasformarlo in una visione pittorica di fragrante vitalità espressiva. Una componente surreale e fiabesca conferisce ai dipinti una inconfondibile sigla stilistica, un alone di armonia tra sogno e realtà, tra reminiscenza ancestrale e intuizione creativa a sfondo visionario. Ingenuità e genuinità ricuperano e trascrivono la prensilità onirica e immaginifica dell’infanzia. L’artista si abbandona con spontaneità al suo essere creativo e il colore si espande all’interno della trama strutturale, ondeggiante e modulata dolcemente, con un valore espressivo autonomo: la casa con i suoi segreti, i muri mobili con le finestre spalancate come occhi incantati di un bimbo, la collina dolce come una ridente fanciulla, gli alberi e le siepi visti come schermi trasparenti di fiabeschi scenari. C’è una sensitiva armonia tra intuizione ed espressione, tra l’io e il mondo immaginato, tra la luce e il colore caldo, modulato con sottile eleganza di verdi, di rossi, di gialli. Il segno solca come un’onda sonora la superficie, soprattutto dove il sentimento nostalgico si fa sensibilissima tensione fantastica, desiderio inconscio di superare il dato fenomenologico, per sconfinare nel regno del sogno.
La pittura di Graziano Tessarolo è sempre fedele ad una segreta felicità istintiva e narrativa: l’essenziale resta l’incantesimo in un gioco di equilibri che contengono un’armonia soave, dolce e leggera, una magia segreta; offrendoci il racconto del proprio immaginario con la delicatezza di un segno quasi scritturale, che diventa semplice traccia di un percorso sentimentale.
Bruna Pelizzari Scrimin
5 – 20 Giugno 2004
Mostra Galleria Incontri Scrimin
Graziano Tessarolo artista di Bassano, si presenta per la prima volta al pubblico; pittore geniale gioca con l’arte e il colore con disinvoltura in una lirica trasfigurazione del pensiero. La sua arte si muove su più componenti: la città, sui tetti delle case, nei cortili chiassosi: la natura vista nei suoi contorni più avvolgenti: le persone, gli eventi, i cicli della vita, le luci e i colori rappresentati con cosmopolita fantasia. Oggetti, persone vivono in un fantasmagorico palcoscenico, immerso in uno scintillante mosaico di colori che Graziano sceglie e adatta mirabilmente alle diverse situazioni e dove il segno è il grande creatore di questo mondo domestico. Il mito, il sogno e la musica non hanno un posto marginale nella sua pittura, nella funzione poetica del colore, delle luci e delle ombre, nella trasfigurazione romantica di un mondo mitico. La sua arte riflette nelle forme primordiali l’atmosfera in raffinati sapienti giochi e di percezioni visive e di lettura dell’opera e dei suoi registri, ai limiti del metafisico-comunicazionale. Al paesaggio inventato che introduce stilizzazioni e forme fantastiche, nell’incontro tra una piccola figura e uno spazio dilatato, si aggiunge una visione decantata da bagni di colore, dove la luce scorre come rugiada, da geometrie luminosamente semplici, ma di metafisica impalcatura che si intrecciano sui piani e negli spazi cromatici. Questa deformazione dell’immagine a sua peripezia, introducendo a piene mani il primitivo e l’infantile, concorre a rappresentare la vita umana in termini di opera gioiosa, in una visione esilarante, destinata ad incontrare vivo consenso. E’ un canto delle cose e della vita, rivolta ad un dialogo di emozioni che esprimono una pittura ingenua correlata da un codice mentale e meditativo di rilettura del mondo. Ogni elemento ha il suo posto preciso sulla tela come lettera di un alfabeto creato dall’artista, ogni personaggio ha il suo ruolo come all’interno di un racconto. Le forme quasi sospese, ricche di segni, sature di luci nell’incanto del sogno aggiungono al racconto un carattere di favola. Questo modo diverso e nuovo di vedere il mondo in un crescente di gioia crea una sensazione di libertà e un respiro di un mondo migliore in una forma artistica insolita ed allo stesso tempo curiosa ed accattivante.
La pratica di una pittura di immagine, vedi le nature morte, si scioglie in un percorso uniforme per la luce modulata, per le vibrazioni, per i forti toni che esaltano l’incanto e trovano un loro alveo di scorrimento in una congeniale atmosfera di respiro. La mano segna veloce e sicura sulla tela e fruga nei palpiti della natura, nell’ansia di trasformare ogni cosa in poesia e canto, riversando in questa esperienza, vedi le composizioni sanguigne, la sensibilità di uno scrutatore attento ad ogni respiro vitale. In queste visioni fantastiche e liriche assistiamo da spettatori ad una rappresentazione scenografica di una simulazione gioiosa e festosa di una vita aspirata in correlazione all’intimità dell’artista, ai suoi sogni poetici, ai dolci desideri come una melanconica rapsodia del vivere.
Bruna Pelizzari Scrimin
Personale di disegni e terrecotte
Pick Bar Bassano del Grappa, 20 novembre – 8 dicembre 1992.
Graziano, artista bassanese spinto da una profonda inclinazione artistica fin da giovanissimo propone un repertorio di sculture e di disegni piuttosto eclettico, accentuato da un ricco bagaglio di straordinaria “esplosione” creativa, quale dimostrazione di una pienezza fantasiosa ed artistica proiettata verso una insaziabile ricerca di qualcosa di nuovo e di originale.
Con grande semplicità e vena suggestivo-immaginaria, Graziano nelle sue opere segue una libera concezione personale attraverso una predilezione di toni rasserenanti che allo stesso tempo interrompono il silenzio del vuoto con una tensione determinante creando dinamismo e movimento verso il divenire delle forme plastiche. Lo svelamento del proprio ego, della propria essenza liberamente espressa nella ferma robustezza plastica della nudità delle coppie prostrate, raccolte in posizioni armoniche di amore diventano portavoci sia di momenti di drammaticità che di momenti di serenità, veri e propri veicoli di espressioni facciali evidenziate dagli sguardi delle forme – il tutto trasformato in una ricchezza di osservazione e di piacere dell’occhio in cerca di una sinfonia di forme e di colori depositate nella mente, nel ricordo.
La dimensione artistica trova espressione attraverso un getto veloce e guizzante impostato sugli effetti di movimento e di intreccio, di luce e di ombre (nei disegni) portando a compimento uno spazio ben raccolto nel dinamismo – un estricato groviglio di forze espressive e di ritmi e di spazi estremamente intensi.
Le opere di Graziano esaltano l’innegabile immediatezza di osservazione attraverso la scelta di una realtà soltanto apparentemente definibile che lascia ben presto spazio ad una profonda sensazione di interpretazione attraverso la freschezza delle forme plastiche e l’incisività del segno disegnato.
Susanna Lina Stefani